#1 DSA: che cosa sono?
Cos’hanno in comune Orlando Bloom, Quentin Tarantino, Anthony Hopkins e Noal Gallagher? Hanno tutti DSA!
Ma cose significa avere un DSA?
DSA è l’acronimo di Disturbi Specifici dell’Apprendimento, nel dettaglio:
–Disturbo —> alterazione di uno o più processi all’interno di un sistema, da cui risulta la perdita totale o parziale di una funzione o un suo uso inefficiente.
–Specifico —> implica il coinvolgimento di componenti e processi specializzati di elaborazione.
–Apprendimento —>insieme di processi a più livelli del nostro Sistema cognitivo tra loro interconnessi, che consentono di modificare i nostri comportamenti ed estrarre delle regolarità da input esterni ed interni (attraverso/in funzione dell’esperienza).
Quali sono le altre caratteristiche di un DSA?
• L’innatività (c’è familiarità del deficit, sono presenti indicatori precoci di rischio come i disturbi del linguaggio, i disturbi visuo-spaziali, ecc.);
• la resistenza all’intervento (il deficit permane anche dopo ripetuti interventi didattici qualificati e supplementari);
• la resistenza all’automatizzazione (non migliora la velocità di esecuzione anche in seguito a trattamenti qualificati).
Come si dividono i DSA?
la Consensus Conference (CC) è un comitato scientifico che ha come scopo quello di redigere delle linee-guida per la diagnosi e il trattamento dei DSA.
La CC del 2010 definisce e divide i DSA in questo modo:
• dislessia, cioè disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo)
• disortografia, cioè disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica)
• disgrafia, cioè disturbo nella grafia (intesa come abilità grafomotoria)
• discalculia, cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri).
Sei interessato all’argomento e vuoi sapere quali sono i campanelli d’allarme per un DSA? allora leggi il prossimo articolo “#2 DRIN DRIN, ALLARME DSA!”